A Minimalist Approach To Moving
23/11/2012

Betterness Manifesto

Siamo d’accordo che lo scenario attuale richiede un profondo cambiamento dei paradigmi su cui abbiamo costruito il nostro successo negli ultimi 60 anni? Non facciamo altro che parlare di crisi economica e finanziaria, sfruttamento delle risorse naturali, costi della sanità che crescono esponenzialmente, relazioni conflittuali, disaffezione al lavoro, mancanza di fiducia in ogni soggetto e rappresentante della politica e nelle strutture manageriali, orientamento al brevissimo periodo e focalizzazione sui parametri economico-finanziari.

Tutti, invece, sentiamo un fortissimo bisogno di vivere avendo una prospettiva che sia progettata su criteri che oggi stanno dall’altra parte del muro (anche se qualcuno questo muro lo ha già saltato): agire consapevole, benessere fisico e mentale, collaborazione, impegno, fiducia, rispetto dell’ambiente, creazione di valore sostenibile nel tempo e rilevante per il singolo, le comunità, la società, la natura e le generazioni a venire.

Le dimensioni del cambiamento necessario a saltare questo muro sono molteplici e tutte fortemente interconnesse. Io le sintetizzo in tre aree principali:

  1. l’espressione di una leadership consapevole, al servizio della comunità e orientata alla progettazione del futuro;
  2. la riscoperta del valore delle relazioni a tutti i livelli: i singoli (siano essi clienti, collaboratori, investitori…) le comunità con cui interagiamo, il territorio in cui viviamo e lavoriamo; l’ossessione per la volontà di arricchire queste relazioni di valore rilevante;
  3. l’abilità nella progettazione del nostro futuro secondo criteri di innovazione (innanzitutto di modello) e di sostenibilità (che definiamo come benessere che dura nel tempo).

Purtroppo, o per fortuna, queste dimensioni non hanno molta ragione d’essere se indirizzate localmente, in isolamento geografico. La navicella spaziale Terra di Buckminster Fuller richiede una lettura da est a ovest, andata e ritorno, una visione d’insieme non solo sulle competenze necessarie a guidare il cambiamento ma anche sulle dinamiche, le interconnessioni e le interdipendenze che regolano i flussi culturali e produttivi tra paesi.

Insieme alle dimensioni chiave  del cambiamento e alla prospettiva globale, è necessario uno sforzo importante sulla misurazione delle variabili importanti per definire il livello del nostro successo. Se vogliamo saltare il muro, dobbiamo misurarne l’altezza, e sapere che stiamo parlando di centimetri e non di chilogrammi.  Il paradosso di Easterlin ci dice che se a livello individuale la felicità aumenta all’aumentare della ricchezza, questo non è vero per il sistema paese. La felicità delle nazioni non aumenta all’aumentare della ricchezza. Non appena terminato il ridisegno del sistema di contabilità nazionale (che ha nel Prodotto Interno Lordo la sua sintesi estrema), il suo promotore Simon Kuznets segnalò al Congresso USA le forti lacune di tale sistema di misurazione. David Cameron ha investito 2M di sterline in un progetto per definire gli indicatori corretti per misurare il Benessere Nazionale. In Buthan, da anni viene misurata in modo scientifico la Gross National Happiness.

Il muro è stato saltato da tanti, aziende e professionisti. Ci sono esempi che ci guidano in questo importante processo di cambiamento: imprese (dietro cui ci sono imprenditori e manager profondamente illuminati) come Brunello Cucinelli e Nike, Technogym e Patagonia, Threadless e Walmart, Google e Coca Cola solo per nominarne alcune che, in modo diverso, stanno affrontando questo cambiamento in modo profondo e strutturale. E poi ci sono voci che instancabilmente ci invitano a riflettere, ad approfondire e a mettere in pratica tutti gli strumenti necessari a saltare il muro: da Peter Senge (The Fifth Discipline, The Necessary Revolution) a Umair Haque (The New Capitalism Manifesto, e Betterness – cui devo il nome di questo blog), insieme a tantissimi altri come Otto Sharmer,  Gary Hamel, Nic Marks, Gunter Pauli, Fritjof Capra, Adam Werbach, Ervin Laszlo, Marco Roveda, Tim Brown e Tim Kelly solo per citarne alcuni.

Di questo discuteremo principalmente in questo blog. A volte in italiano, a volte in inglese.  Da Milano, Shanghai o dovunque saremo. A volte andando fuori tema.  Ma sempre, cercando di leggere la realtà attraverso le lenti della leadership consapevole, delle relazioni sociali e della progettazione del futuro che desideriamo.

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